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Morbilità psichiatriche e sopravvivenza dopo chirurgia per cancro esofageo


E’ stata determinata l'incidenza cumulativa e i fattori di rischio per la morbilità psichiatrica ed è stato stabilito l'impatto sulla sopravvivenza tra i pazienti trattati chirurgicamente per cancro esofageo.

Una coorte svedese nazionale di 1.615 pazienti sottoposti a intervento chirurgico per cancro esofageo tra il 1987 e il 2010 con un follow-up fino al 2012 è stata collegata ai registri sanitari nazionali per informazioni sulla morbilità psichiatrica ( dedotta dal ricorso a cure per la sanità mentale ).

Sono stati determinati i potenziali fattori di rischio per la morbilità psichiatrica post-operatoria ed è stata analizzata la sopravvivenza globale.

Nei pazienti senza una storia di morbilità psichiatrica, l'incidenza cumulativa a 2 anni per il trattamento psichiatrico in regime di ricovero è stata del 2.5%, per cure psichiatriche ambulatoriali è stata del 4.2%, e per il trattamento con psicofarmaci è stata del 32.3%.

I pazienti sposati avevano meno probabilità di essere trattati dopo l'intervento in cliniche psichiatriche ( odds ratio, OR=0.42 ) o con cure ambulatoriali ( OR=0.41 ), mentre i pazienti con stadio superiore del tumore avevano una maggiore probabilità di essere trattati con cure psichiatriche ambulatoriali ( OR=4.99 ) o con psicofarmaci ( OR=2.78 ).

Tenendo presente un possibile confondimento residuo, la morbilità psichiatrica di nuova insorgenza è stata associata alla mortalità ( hazard ratio, HR=1.65 per il trattamento psichiatrico in regime di ricovero; HR=1.93 per il trattamento psichiatrico ambulatoriale; HR=2.77 per il trattamento con psicofarmaci ).

In conclusione, i risultati hanno evidenziato l'importanza di riconoscere e affrontare la morbilità psichiatrica nei pazienti trattati chirurgicamente per cancro esofageo. ( Xagena2015 )

Wikman A et al, J Clin Oncol 2015;33:448-454

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