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Tumore prostata

Selumetinib associato a Docetaxel non estende la sopravvivenza nel tumore del polmone non-a-piccole cellule KRAS-mutato


Uno studio di fase 3, SELECT-1, ha mostrato che l'aggiunta di Selumetinib, come seconda linea, a Docetaxel non ha migliorato gli esiti tra i pazienti con carcinoma del polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con mutazione nel gene KRAS.

Selumetinib è un inibitore MEK1/2, altamente selettivo, che inibisce una proteina effettrice a valle di KRAS.
Il farmaco è stato disegnato con l’obiettivo di ridurre la segnalazione KRAS-mediata nei tumori positivi alla mutazione KRAS.

Uno studio di fase 2 aveva mostrato con la combinazione Selumetinib e Docetaxel un miglioramento significativo della sopravvivenza libera da progressione e del tasso di risposta obiettiva nei pazienti con tumore NSCLC KRAS-mutato.

Lo studio ha riguardato 510 pazienti con cancro polmonare non-a-piccole cellule con mutazione KRAS.
Un totale di 254 pazienti sono stati assegnati a Selumetinib 75 mg due volte al giorno più Docetaxel 75 mg/m2 per via intravenosa il giorno 1 di ogni ciclo di 21 giorni.
Gli altri 256 pazienti hanno ricevuto placebo più Docetaxel.
I pazienti hanno anche ricevuto profilassi con il fattore stimolante le colonie dei granulociti ( G-CSF ).

Gli endpoint primari erano rappresentati dalla sopravvivenza libera da progressione ( PFS ).
Gli obiettivi secondari comprendevano la sopravvivenza globale ( SO ), il tasso di risposta obiettiva ( ORR ), la sicurezza e la tollerabilità.

Al momento del cutoff dei dati, 447 pazienti ( 88% ), avevano presentato progressione della malattia e 346 ( 68% ) erano deceduti.

E’ stata osservata per i pazienti assegnati a Selumetinib una migliore sopravvivenza mediana senza progressione ( 3.9 mesi versus 2.8 mesi; hazard ratio, HR=0.93; IC 95%, 0.77-1. 12) e una migliore sopravvivenza mediana globale ( 8.7 mesi versus 7.9 mesi; HR=1.05; IC 95%, 0.85-1.3 ), ma le differenze non hanno raggiunto la significatività statistica.

Il tasso di risposta obiettiva è risultato maggiore nel gruppo Selumetinib ( 20.1% vs 13.7%; OR=1.61; IC 95%, 1-2.62 ), ma la differenza non era statisticamente significativa.

I pazienti trattati con Selumetinib sono andati incontro a più alti tassi di eventi avversi di grado 3 o maggiori ( 67% vs 45% ), eventi avversi gravi ( 49% vs 32% ) ed eventi avversi che hanno richiesto ricovero ospedaliero ( 46% vs 30% ).

Dallo studio è emerso che Selumetinib e altri inibitori di MEK non sono efficaci in linee cellulari NSCLC KRAS-mutato.

Fonte: European Society for Medical Oncology ( ESMO ) Congress, 2016

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