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Tumore prostata

Combinazione di Epacadostat, inibitore IDO1, e Pembrolizumab, inibitore PD-1, nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule in fase avanzata, indipendentemente dallo stato di PD-L1


Sono stati presentati i dati aggiornati relativi alla coorte di pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) della fase 1/2 dello studio clinico ECHO-202, tutt'ora in corso, che ha come obiettivo quello di valutare Epacadostat, l'inibitore selettivo dell'enzima IDO1, in combinazione con Pembrolizumab ( Keytruda ), un inibitore di PD-1.

I dati hanno mostrato un tasso di risposta globale ( ORR ) del 35% ( n=14/40 ) tra tutti i pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule squamoso e non-squamoso in fase avanzata, trattato con la combinazione di Epacodostat e Pembrolizumab, indipendentemente dallo stato di PD-L1.

L'indoleamina 2,3-diossigenasi 1 ( IDO1 ) è un enzima immunosoppressivo che regola la risposta immunitaria antitumorale promuovendo la generazione di cellule T regolatorie e bloccando l'attivazione delle cellule T effettrici, facilitando in tal modo la crescita del tumore perché consente alle cellule tumorali di evitare la sorveglianza immunologica.
Epacadostat è un inibitore selettivo orale dell'enzima IDO1 che regola il microambiente immunitario del tumore, ripristinando così risposte immunitarie antitumorali efficaci.

In alcuni studi a singolo braccio, la combinazione di Epacadostat e di inibitori del checkpoint immunitario ha dimostrato effetti proof-of-concept in pazienti affetti da melanoma non-operabile o metastatico.
In questi studi, Epacadostat combinato con l'inibitore di CTLA-4 Ipilimumab o con l'inibitore di PD-1 Pembrolizumab ha migliorato i tassi di risposta rispetto agli studi clinici dei soli inibitori dei checkpoint immunitari.

I dati presentati all'ASCO ( aggiornati al 27 febbraio 2017 ) hanno mostrano un tasso di risposta obiettiva del 35% ( n=14/40 ) tra tutti i pazienti con tumore NSCLC in fase avanzata trattati con la combinazione di Epacodostat e Pembrolizumab, con una risposta completa in due pazienti ( 5% ) e una risposta parziale ( PR ) in 12 pazienti ( 30% ).

Il tasso di controllo della malattia ( DCR ) è stato pari al 63% ( n=25/40 ), con il 71% ( n=10/14 ) delle risposte in corso al cut-off dei dati ( durata della risposta, range: da 8.9 a 76.6 settimane e oltre ).

Le risposte sono state osservate in pazienti con livelli elevati di espressione di PD-L1 [ punteggio di proporzione del tumore ( TPS ) maggiore o uguale a 50% ] e nei pazienti con livelli inferiori di espressione di PD-L1 ( TPS inferiore al 50% ).
Tutte le risposte sono state osservate nel sottogruppo di pazienti con zero o due linee precedenti di terapia per malattie avanzate.

Tra i pazienti trattati con Pembrolizumab in combinazione con Epacadostat al dosaggio maggiore o uguale a 100 mg due volte al giorno, il tasso ORR è stato pari al 40% ( n=14/35 ).

Gli eventi avversi correlati al trattamento ( TRAE ) più comuni per Epacadostat più Pembrolizumab sono stati affaticamento ( 28% ), artralgia ( 17% ), nausea ( 14% ), calo dell'appetito ( 10% ), prurito ( 10% ) e rash ( 10% ).
I TRAE di grado 3 o superiore verificatisi in più di 1 paziente erano limitati ad aumento della lipasi ( n=3 ), affaticamento ( n=2 ), rash ( n=2 ).

I TRAE hanno causato la sospensione del trattamento nel 5% dei pazienti dello studio.

Dallo studio clinico ECHO-202 sono stati esclusi i pazienti precedentemente trattati con terapie anti-PD-1 o anti-CTLA-4.
È stato completato l'arruolamento per le parti dello studio clinico relative all'aumento del dosaggio della fase 1 ( Epacadostat 25, 50, 100 mg BID + Pembrolizumab 2 mg/kg IV Q3W ed Epacadostat 300 mg BID + Pembrolizumab 200 mg IV Q3W ) e all'espansione della dose della fase 1 ( Epacadostat 50, 100 e 300 mg BID + Pembrolizumab 200 mg IV Q3W ). ( Xagena2017 )

Fonte: ASCO ( American Society of Clinical Oncology ) Meeting, 2017

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