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Tumore prostata

Edoxaban riduce il tromboembolismo venoso nei pazienti oncologici


Sono stati presentati i risultati di un'analisi pre-specificata di sottogruppo che ha riguardato 771 pazienti oncologici arruolati nello studio di fase 3 Hokusai-VTE.
I pazienti con una storia di cancro o con tumore attivo trattati con l'inibitore del fattore Xa una volta al giorno, Edoxaban ( Lixiana, Savaysa ), avevano una minore incidenza di tromboembolismo venoso ricorrente sintomatico ( TEV ), rispetto al Warfarin.
Edoxaban una volta al giorno ha anche presentato una minore incidenza di sanguinamento clinicamente rilevante ( maggiore o non-maggiore ) rispetto al Warfarin ( Coumadin ) nei pazienti oncologici.

Questi risultati sono coerenti con i risultati del più ampio studio di popolazione che ha riguardato 8292 pazienti, in cui è stato dimostrato che il trattamento una volta al giorno con Edoxaban non era non-inferiore al Warfarin nella prevenzione del tromboembolismo venoso, ed era superiore riguardo alla sicurezza ( sanguinamento clinicamente rilevante ).

I dati di questa analisi per sottogruppi dello studio di fase 3 Hokusai-VTE sono stati presentati al 2013 American Society of Hematology Annual Meeting.

Il tromboembolismo venoso è una complicanza comune nei pazienti con cancro ed è una delle principali cause di morbilità e mortalità in questi pazienti, con una incidenza annuale che può raggiungere il 20%.

Nel sottogruppo di 208 pazienti con cancro attivo, il trattamento con Edoxaban, una volta al giorno, ha prodotto un tasso di recidiva di tromboembolismo venoso del 3.7% rispetto al 7.1% del Warfarin, e una incidenza di sanguinamento clinicamente rilevante del 18.3% rispetto al 25.3% del Warfarin.

Nei pazienti affetti da cancro, vi è un aumento significativo del rischio di tromboembolismo venoso rispetto alla popolazione generale a causa delle proteine rilasciate dai tumori maligni che promuovono la coagulazione.
Gli studi hanno indicato che i pazienti con cancro del pancreas, del polmone, dello stomaco e gli adenocarcinomi di origine primaria sconosciuta sono a più alto rischio di tromboembolismo venoso a causa del rilascio di mucina, una proteina che si trova comunemente in questi tipi di tumori e che può contribuire alla coagulazione attraverso l'aggregazione delle piastrine.
Alcune terapie antitumorali, come la chemioterapia, gli immunomodulatori e i farmaci antiangiogenici anche aumentano il rischio di tromboembolismo venoso in questa popolazione di pazienti. ( Xagena2013 )

Fonte: Daiichi Sankyo, 2013

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