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Tumore prostata

IMA901, un vaccino multipeptide antitumorale, più Sunitinib rispetto a Sunitinib da solo, come terapia di prima linea per il carcinoma renale avanzato o metastatico


In uno studio di fase 2 in pazienti con carcinoma a cellule renali metastatico, la sopravvivenza globale è risultata associata a risposte delle cellule T contro IMA901, un vaccino costituito da dieci peptidi associati al tumore.
In uno studio di fase 3, è stato determinato l'effetto clinico dell’aggiunta di IMA901 a Sunitinib ( Sutent ), il trattamento standard di prima linea nel carcinoma metastatico a cellule renali con effetti immunomodulatori favorevoli.

Lo studio IMPRINT è uno studio in aperto, randomizzato, controllato, di fase 3, effettuato presso 124 Centri clinici in 11 Paesi.
I pazienti HLA-A*02-positivi ( età a partire da 18 anni ) con carcinoma renale a cellule chiare, istologicamente confermato, metastatico o localmente avanzato ( o entrambi ), naive al trattamento, sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Sunitinib e fino a 10 vaccinazioni intradermiche di IMA901 ( 4.13 mg ) e GM-CSF ( fattore stimolante le colonie di granulociti-macrofagi ) ( 75 mcg ), con una dose di Ciclofosfamide ( 300 mg/m2 ) 3 giorni prima della prima vaccinazione, oppure a ricevere solo Sunitinib.

Sunitinib ( 50 mg ) è stato somministrato per via orale una volta al giorno, con ogni ciclo definito come 4 settimane di trattamento seguito da 2 settimane di riposo dal trattamento, fino a progressione della malattia, morte o revoca del consenso.

La randomizzazione è stata stratificata per rischio prognostico, regione geografica e precedente nefrectomia.

L'endpoint primario era la sopravvivenza globale dalla randomizzazione fino alla morte per qualsiasi causa, analizzata per intention-to-treat.

Tra il 2010 e il 2012 sono stati esaminati 1.171 pazienti, di cui 339 sono stati randomizzati a ricevere Sunitinib più IMA901 ( n=204 ) oppure Sunitinib in monoterapia ( n=135 ).

Il periodo di follow-up mediano è stato di 33.27 mesi.

La sopravvivenza mediana globale non è risultata significativamente differente tra i due gruppi ( 33.17 mesi nel gruppo Sunitinib più IMA901 versus non raggiunta nel gruppo Sunitinib in monoterapia; hazard ratio, HR=1.34; P=0.087 ).

116 ( 57% ) su 202 pazienti nel gruppo Sunitinib più IMA901 e 62 ( 47% ) su 132 nel gruppo Sunitinib hanno manifestato eventi avversi di grado 3 o maggiore, i più comuni dei quali erano: ipertensione, neutropenia e anemia in entrambi i gruppi; la reazione transitoria al sito di iniezione da lieve a moderata ( ad esempio, eritema, prurito ) era il più frequente effetto collaterale legato a IMA901 nel gruppo Sunitinib più IMA901.

Eventi avversi gravi che hanno portano alla morte si sono verificati in 4 pazienti ( 2% ) ( insufficienza respiratoria e collasso circolatorio, probabilmente correlati a Sunitinib, emorragia delle varici esofagee probabilmente correlata a Sunitinib, arresto cardiaco probabilmente correlato a Sunitinib, e infarto del miocardio ) e 8 pazienti ( 6% ) nel gruppo Sunitinib ( 1 caso ciascuno di insufficienza renale, emorragia delle varici esofagee, collasso circolatorio, infezione della ferita, ileo, accadimento cerebrovascolare probabilmente correlato al trattamento, e sepsi ).

IMA901 non ha migliorato la sopravvivenza globale quando è stato aggiunto a Sunitinib come trattamento di prima linea in pazienti con carcinoma a cellule renali metastatico.
L'entità della risposta immunitaria deve essere migliorata prima di un ulteriore sviluppo di IMA901 in questa malattia. ( Xagena2016 )

Rini BI et al, Lancet Oncology 2016; 17: 1599-1611

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